Vita parrocchiale

Festa parrocchiale a Vadue: prove tecniche di comunità e segnali buoni di fumo

Anche quest’anno la festa parrocchiale della Madonna del Carmine presso la Chiesa di San Luca evangelista di Vadue sta raccogliendo ragazzi e famiglie che dopo la pausa estiva si ritrovano insieme tra giochi e divertimento: importanti momenti, questo non è il solo, che consentono lo scambio e l’incontro in un luogo altrimenti destinato ad essere “dormitorio”.

La piazzetta Giovanni Paolo II, sottostante la Chiesa, al momento è infatti uno dei pochissimi luoghi di aggregazione su territorio, grazie all’impegno di alcuni genitori volontari, di qualche associazione e dei ragazzi della comunità parrocchiale che con il coinvolgimento del Parroco uscente Don Franco Iaconetti pensano piccole iniziative ed occasioni di condivisione con giochi per piccoli e grandi.

Il programma della festa

Il programma religioso prevede fino al 10 settembre il novenario con messa vespertina e disponibilità del Sacramento della Riconciliazione. Domenica la processione per le vie di Vadue e i fuochi pirotecnici a sera saranno preceduti dalla messa solenne delle 18,00 durante la quale Don Franco Iaconetti saluterà la Comunità parrocchiale, che lascia dopo cinque anni per intraprendere un nuovo servizio con i giovani, come parroco in solidum, presso la Parrocchia Santa famiglia di Andreotta di Castrolibero. Al suo posto guiderà la comunità parrocchiale di Vadue don Vittorio Serra, proveniente da Rovito.

Dopo l’invito a tutte le realtà associative a partecipare con delle proposte, il cartellone delle due serate di mercoledì 6 e giovedì 7 e quella di domenica 10 è stato redatto a cura del Circolo culturale sportivo San Luca evangelista, dall’Associazione Progetto Ixia e dai ragazzi dei gruppi parrocchiali che quotidianamente si spendono per la comunità.

La piazza è stata dotata di un perimetro gonfiabile, grazie al l’interessamento del prof. Marcello Piro, insegnante e sportivo che lo sport lo insegna, lo promuove e lo valorizza divulgandolo in tutte le sue declinazioni, anche quella didattico-educativa e quella fondamentale di aggregatore sociale di grandi e piccini.

Protagonisti delle due serate di “Giochi sotto le stelle” sono stati i bambini e ragazzi, con gare di Street soccer e “FIFA 2017” (ebbene si, unica volta in cui si “videogioca” anziché giocare!). E per ragazzi di tutte le età calcio balilla, giochi a squadre, torneo di briscola, dodgeball e pallavolo. Domenica 10 divertimento assicurato con Vadue’s got talent al quale i ragazzi potranno partecipare iscrivendosi ai recapiti indicati in cartellone.

All’insegna dell’arte venerdì 8 e sabato 9 rispettivamente con la musica di Pietro Amendola e la sua fisarmonica e lo spettacolo teatrale “TRE UOMINI E NA SEGGIA”, di Antonio Filippelli con Eliseno Sposato jr e Roberto Giacomantonio, che merita davvero l’attenzione di tutti: non solo per la cifra artistica di questo nostro locale teatro “amatoriale ma non troppo”, ma per il valore che porta con sé quella che è ormai diventata un’operazione sociale firmata dall’Associazione “la Terra di Piero”. Si proprio l’Associazione (con la A maiuscola) capace in città di realizzare uno dei più importanti (e purtroppo rari) PARCHI INCLUSIVI, il Parco “Piero Romeo”, dove tutti i bambini insieme (con diversabilità visibili e non) possono giocare. Grazie al genio creativo del presidente Sergio Crocco la Terra di Piero finanzia opere importanti qui ed in Africa attraverso esilaranti commedie portate in giro per l’Italia (anche Ludovica Ferraro, 10 anni di Vadue, è una delle brave piccole attrici della Compagnia).

Fatti di civiltà contagiosi, questi, che cambiano il volto alle nostre città e al vivere civile; monito importante per le Istituzioni spesso impigliate nelle maglie della burocrazia e talvolta poco attente in materia di crescita sociale. E tutto è nato molti anni fa tra gli spalti di uno stadio…ma questa è un’altra storia…

Intreccio di riflessione e divertimento, di spessore sociale e impegno, quindi, anche una piccola festa con semplici iniziative in un luogo prezioso per la crescita dei ragazzi che hanno la possibilità di stare all’aria aperta e costruire relazioni sane e momenti di gioco che li tengono lontani dalle scorpacciate di videogames e tv.

 

Le attività svolte

Quotidianamente infatti la piazza è animata dalle voci festose dei ragazzi guidati con gratuità e dedizione nel gioco del calcio e pallavolo, grazie anche a porte e rete montate dai volenterosi genitori. Alcune attività lo scorso anno sono state possibili grazie al parroco che si è reso promotore presso altre realtà del territorio di collaborazioni per l’uso di altri spazi di gioco.

A giugno scorso altro momento comunitario, l’Olimpiazzetta, ha visto i ragazzi cimentarsi in gare di giochi vari non senza spunti anche di riflessione.

L’auspicio è quello che vi sia l’apertura più estesa possibile verso altre fasce di cittadini, anche geograficamente più lontane dalla Parrocchia e che queste attività crescano in valore potendone diversificare offerta e partecipazione.
 Gocce di comunità e piccoli fatti di ordinaria concretezza, necessari in questo tempo, diventano occasioni preziose di costruzione di legami e narrazioni comuni, di protezione per le nuove generazioni perché d’altra parte è (anche) questo che in fondo può fare la differenza in un territorio di piccola estensione come il nostro.

E in tempo di sharing economy, di politiche partecipative e di innovazione sociale sempre più necessarie e auspicabili, ancora tanto si può fare, specie alle nostre latitudini dalle peculiari connotazioni geografiche e sociali. Ancora tanta è la crescita che un territorio come questo deve compiere per dirsi comunità (non solo ecclesiale), ma in mezzo a tanto bruciato della nostra estate (che ha visto, malgrado tutto, tanto impegno solidale tra molti concittadini), piccoli “segnali di fumo altro” come questi sembrano un buon inizio…

Propedeutico passaggio, per pretendere ovunque una collettività degna di questo nome, che sappia decidere di se stessa e generare responsabilità vigile, legalità e futuro possibile per i suoi figli… perché certi processi generanti tanto fuoco non si propaghino più.

 

Paola Perri