Sport

Cross di Alarico 2018. All’Arca di Noè natura e sport… in corsa

Gran bel gioco di squadra, non solo per i gareggianti, quello di domenica 4 febbraio all’interno del suggestivo scenario verde della Fattoria didattica Arca di Noè, nel territorio di Vadue (Carolei).

Alla riuscita del Cross  di Alarico hanno partecipato infatti, in collaborazione, privato sociale e istituzioni del luogo mettendo in moto una piccola macchina organizzativa di un Progetto sportivo e non solo. Prima tappa del circuito Calabria Cross (campionati regionali giovanili di corsa campestre) la manifestazione, riservata alle categorie giovanili, è stata organizzata dalla Cosenza K42 insieme al comitato regionale Fidal, Associazione Progetto Ixia ed alla Fattoria didattica ArcadiNoè con il patrocinio di Comune, Pro Loco e Protezione Civile di Carolei.
Il prof.Marcello Piro docente e divulgatore della cultura dello sport, qui in duplice veste di tecnico del settore giovanile Cosenza K42 e socio del Progetto Ixia, ha voluto portare  questa tappa per la terza volta in questo luogo. Non casuale la citazione di Alarico che richiama attenzione su questa parte di territorio, confluenza di corsi d’acqua cosentini e incrocio di scorci locali di particolare valore storico-culturale, in attesa di “storici” risanamento e valorizzazione.

 
I numeri della giornata

Rivolta  alle società di esordienti, ragazzi e cadetti della Calabria, la gara si è aperta alle 10.00 tra l’entusiasmo e l’allegria coinvolgenti  di ragazzi, genitori e allenatori, provenienti da diverse società sportive calabresi.
Centotrenta i bambini iscritti. Più di undici i km complessivi percorsi all’interno del tracciato da tutti gli atleti. (Leggi qui tutti i numeri ufficiali della manifestazione)

Dieci le categorie complessive:

  • Cross cadetti, maschile e femminile
  • Cross ragazzi, maschile e femminile
  • Cross esordienti A,B e C, maschile e femminile

Altre tre le tappe: Crotone,  Lamezia Terme e Palmi.

Diversi premi e infiniti sorrisi, sana competizione, risultati e soprattutto tanto divertimento: tutti volti dello sport che quando si fa cooperazione e condivisione assume in tutta la sua forza il suo alto valore educativo e perché no anche di attrazione turistica. (Alla convenzione con un ristorante locale di quest’anno perchè non aggiungere, il prossimo anno, altre “proposte/iniziative” di contorno alla manifestazione?).
Premio infine proprio per tutti, da conservare per sempre, la soddisfazione di ragazzi e loro coach nel vedere premiati sforzo e impegno. Trofei a parte, ovviamente, scintillanti e agitati dalle squadre orgogliose sotto timido sole di inizio febbraio, tra pose e scatti ricordo.
Obbiettivo centrato, quando si rende possibile un’esperienza di crescita: per figli, ma anche per genitori, domenica contenti e festosi, che hanno bisogno di momenti come questi: perché il sole e l’aria aperta sono ancora una valida e sacrosanta alternativa ai facili dispositivi educativi “fast”.

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I verbi di una domenica speciale

Sul prato di questo bosco incantato in diversi a collaborare per allestire, gareggiare, premiare, preparare i pasti ad atleti grandi e piccoli, organizzatori e spettatori.
Dopo la gara nel capannone-laboratorio dell’Arca tante bontà dolci e salate preparate dai volontari dietro i vetri della cucina, prima di saluti e foto finale che erano un grazie e un arrivederci tra chi partiva e chi restava: tutti stanchi ma ripagati.
Semplicemente insieme: chi a preparare, chi a servire, chi a smontare, in quella giornata di comunione che nutre, non solo coi pasti e che invita alla partecipazione attiva la collettività…. #seminandofuturo, per dirla con uno dei motti cari all’ArcadiNoè. Motto che ogni giorno si fa però azione concreta, vera, costante e incisiva: una delle perle di civiltà della nostro comprensorio.

Un modo semplice, quello di domenica, per dire al territorio tutto, che si può e si deve investire in progetti come questi: perché la crescita di un territorio passa dalla sua capacità di autodeterminarsi per generare crescita, coesione sociale, valorizzazione del territorio e del suo patrimonio storico-culturale. Ma anche dall’attivazione e intercettazione di risorse, non solo economiche e strumenti per rimuovere gli ostacoli socio ambientali che confinano i nostri patrimoni in condizione di non attrattività e i nostri territori in posizioni di non competitività.
Far crescere consapevolezza sociale e una comunità educante in contesti culturali e socio ambientali favorevoli: visioni su cui piccoli territori come i nostri possono puntare e sperimentarsi . Piccoli passi in tal senso, mossi da una parte più attiva di società civile,  possono essere, perché no, contagiosi! E incisivi portatori di risultato, poi, se  affiancati da esercizio costante di competenza e progettualità mirata.
Sfida lanciata allora! Ad ognuno di noi.

“Contro ogni terrore che ostacola il cammino il mondo si rialza col sorriso di un bambino” (Ermal Meta e Fabrizio Moro)


Paola Perri