Luca Belmonte (FdI-AN), sollecita i sindaci delle serre cosentine alla cooperazione intercomunale
“La realizzazione di un nuovo ospedale nella città di Cosenza merita attente riflessioni e valutazioni circa l’ubicazione dello stesso nel contesto del territorio comunale.” E’ quanto dichiara in una nota Luca Belmonte, portavoce provinciale di FdI-AN. “E’ chiaro che esso dovrà sorgere con l’intento prioritario di rispondere in quantità e in qualità alle esigenze sanitarie di Cosenza e provincia ma deve tener conto di tutto l’hinterland cosentino con uno studio attento dal punto di vista urbanistico e sociale di tutto il comprensorio.
Gli interventi e le scelte finora effettuate dall’amministrazione di Cosenza vanno verso un processo di conurbazione naturale che dovrebbe sfociare nella città unica i cui effetti però rischiano di proiettarsi esclusivamente verso nord. Non sfuggirà infatti a nessuno che da questo contesto rimane fuori l’area a sud di Cosenza e in particolar modo l’intero comprensorio delle serre cosentine” – continua Belmonte che sottolinea “se a tutto questo si dovesse aggiungere una diversa ubicazione del nuovo ospedale rispetto all’idea originaria dell’amministrazione comunale, si relegherà questo territorio ad una sorta di anonimato senza sbocco e senza futuro. Il nuovo ospedale, infatti, insieme ad un’altra infrastruttura fondamentale come lo svincolo autostradale a sud, creerebbero uno slancio propulsore importante per uno sviluppo socio economico non solo per il comprensorio ma per tutto il tessuto dell’area urbana cosentina.” Il portavoce provinciale del partito di Giorgia Meloni conclude con un appello agli amministratori dei comuni delle serre cosentine “Il futuro di un comprensorio non passa solo dalle scelte altrui ma soprattutto da quelle dei propri amministratori ed è per questo che più volte in questi anni a vario titolo ho sollecitato i sindaci del territorio ad intraprendere sempre maggiori forme di cooperazione intercomunale. Oggi, prendendo spunto da quanto sta accadendo in altre realtà della nostra provincia, rilancio la proposta e l’invito affinché tali forme possano svilupparsi sempre di più fino ad arrivare alla fusione dei comuni che rappresenta uno strumento ineludibile e di straordinaria necessità, in grado di migliorare notevolmente la qualità di vita dei cittadini attraverso la realizzazione di progetti legati, non solo ai servizi ordinari, ma ai grandi temi della società attuale, con maggiori possibilità di accesso ai fondi strutturali europei. Si abbandoni, dunque, lo sterile campanilismo e si abbracci una volta per tutte con passione un progetto di grande respiro che tanti cittadini auspicano da tempo.”